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Oggi vi racconto del mio formaggio preferito, tipico della terra di caseifici in cui vivo, è cremoso e avvolgente, dolce e ipercalorico, sta bene sia con il dolce che con il salato, cosa c’è di più versatile e buono del MASCARPONE?!

Il suo nome deriva dal dialetto “mascherpa” e ha la particolarità di non essere ottenuto tramite l’aggiunta di caglio, come gran parte dei formaggi, ma mediante l’utilizzo dell’acido citrico. Questo processo di coagulazione della caseina e le successive fasi di sgocciolatura e filtrazione conferiscono a questo prodotto la particolare cremosità che lo contraddistingue .
Tra le altre cose, il non utilizzo del caglio permette di essere usato anche nella cucina vegetariana.

Ebbene sì, ho potuto mangiare il mascarpone , quello vero, quello preso fresco in caseificio, appena fatto, morbido e cremoso come solo lui sa essere , nella sua piena purezza.

Vi state chiedendo se sono impazzita o se mi hanno regalato finalmente il gene delle sintesi della lattasi?! Il segreto è Lactojoy, ne ho sentito parlare così tanto e bene da rimanerne particolarmente incuriosita.
La sua formulazione prevede 14500 FCC di betagalattosidasi , alias lattasi , il doppio rispetto a quelle vendute in Italia dove si arriva al massimo a un valore di 7500 FCC. Viene prodotto in Germania con il vanto di essere senza lattosio, senza fruttosio, senza glutine, vegano e di non liberare istamina.
La confezione da 45 pastiglie è comoda e pratica, si mette tranquillamente in borsa ed è un alleato affidabile per tutte quelle occasioni dubbie in cui capita di trovarci.
Che dire? Promosso!

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