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Oggi, 4 ottobre , ricorre la giornata nazionale dei #cinnamonbunvolgarmente detti da noi cinnamon rolls, quella meraviglia di pane addolcito con cannella e una colata lavica di glassa a base di zucchero a velo.
Io e @la cucina della sgrufetta, nei vari gruppi social siamo riuscire a creare una rete di blogger che partecipano a questo evento in onore di questa delizia per il palato, ma è così semplice fare rete? Davvero?

NO. È un mondo pieno di simpaticone dalla smania di prevaricare, di mettersi in cattedra e dirti cosa fare, cosa non fare, come scrivere, cosa non scrivere, quanto scrivere, che foto fare, come intitolarle e altri mille dettagli con i quali, se farai bene, ti diranno comunque che farai schifo. Sì. è così. Ammettiamolo.

Ma vediamo nel dettaglio le varie tipologie di blogger in relazione alle collaborazioni:

• le blogger in cerca di blogger da infinocchiare.

“Ciao Tesoro, ho visto il tuo blog, è bellissimo, ti va di collaborare con me? Io non faccio una mazza e copio -incollo le tue parole in cambio ti offro il nulla assoluto! “
Intanto tesoro lo dici allo scrigno dei Caraibi dopo aver spadaccinato con Jack Sparrow, e poi ti pare che sono così sveglia da regalarti una mia ricetta o post in cambio del buco nell’ozono?!

• Le blogger che accettano tutte le proposte collaborative da fantomatiche aziende infinocchiatrici.

“Ciao Tesoro –dajjjjeee- il tuo blog è bellissimo – dajjjjeee- ho visto che collabori spesso con le aziende e scrivi dei bellissimi post con delle foto mozzafiato, tipo quella dei calzini sudati con il tatuaggio ormai indelebile delle dita dei piedi dopo 32 set di pallavolo in serie A. Mi ha proprio emozionata. Ti va di collaborare con noi? Ti invieremo una pianta finta alla modica cifra di 4000 euro con il 20% di sconto per te e i tuoi follower”
E loro accettano. Davvero. Ci sono blogger che accettano. Disarmante. Pagano 3200 euro per avere una pianta di cui prima nemmeno ne conoscevano l’esistenza. Spero almeno siano 2 banani al quale mettere un’amaca per crogiolarsi al sole in primavera.

• Le blogger che accettano proposte da aziende “serie” con paga o ricompensa di prodotti seri, in linea con il tipo di “lavoro” richiesto.

Ma … c’è un ma… devi scrivere quello che ti dicono loro … un esempio tipico di noi food è dover scrivere che quel prodotto è eccezionale, niente di meglio al mondo, ma sono intollerante al lattosio, ho un blog di senza lattosio e mi obblighi a dire che la mozzarella che mi riempirà di coliche per giorni è una manna dal cielo?!

E accettano. Accettano anche se devono dire che la foglia del parco dopo passaggi di vari cani è veramente squisita. Accettano. Accettano davvero.

Per ultime, ma non meno importanti

• le blogger che accettano di sponsorizzare cose leggermente estranee dal proprio tema.

Mi occupo di elaborazione giochi e creatività per i bambini da 0 a 3 anni? Sponsorizzo un bel cactus, di quelli belli grandi, tondi, con le spine lunghe come le bacchette per mangiare il sushi, mi pare così logico vederlo adatto ai bambini, chi non gioca con un cactus?!
Mi occupo di food, perché non mettere una foto praticamente nuda con in mano un bel pareo della marca XYZ ? Ma perché non ti ci sei coperta quella mezza provincia che sta al posto del tuo lato B?!

INDIPENDENTEMENTE DALLE COLLABORAZIONI, PARLIAMO DI LORO. ALCUNE DAI. ALCUNE DI LORO CHE SONO VERMENTE FUORI DI MELONE, ANZI MELLONE CON 2 L COME DICONO Giù CHE DIVENTA ANGURIA.BEN Più GRANDE.

Le falsone: ma proprio per eccellenza, quelle che ti chiedi “ma davvero crede che io le abbia creduto?!”, gente che se stai per morire non gliene frega un’emerita mazza, una gran mazza, ma se scopre che sei in dolce attesa ti fa la richiesta di amicizia PRIVATA subito, come se il suo blog, E LEI, potessero essere una vera e propria illuminazione per te povera stolta che non sai a cosa stai andando incontro.

Le eccessive: quelle che per un mignolino insaccato hanno già pronto il testamento e spariscono dalle scene 12 mesi per potersi riprendere a pieno da tale trauma che le ha trafitte nell’animo, roba che quasi quasi adotto un cirro, un paio di cumuli e 27 fulmini, in cambio di niente dall’azienda.

-Le migliori arrivano sempre alla fine, come le ciliegie sulle torte-

Le Vanna Marchi: se non fai come dicono nel loro blog – e mica te lo dicono senza che tu le regali un clickkkkino al loro blog- morirai di peste bubbonica o ti trasformerai come Dragon Ball e ti autoincedierai inesorabilmente. Niente lattosio, né latticini, niente glutine, niente ogm, niente gos e fos, niente uova, niente pesce, niente carne, niente gelatina, niente miele – povere api che vengono munte per il miele in allevamenti intensivi e poi finiscono che nemmeno ammazzano il maschio per lo stress- niente polioli, niente fruttani, niente alimenti ad alto indice glicemico, niente grassi né saturi né insaturi.
L’aria è consentita, ma solo se assunta nel deserto!

Ps: è ottobre , fuori al mattino ci sono 8-10 gradi ma le paparazzatrici di piedi nudi sono ancora attivissime… hai mica le stalattiti che ti escono dalle dita?!!

Ecco, da un lato ringrazio queste blogger perché mi strappano sempre un sorriso dall’altro è un mondo bellissimo con persone davvero di cuore che fanno questa attività con una vera e propria passione, trasmettendo genuinità e disponibilità. Un grazie speciale quindi a sto giro va a tutte le blogger, e non, che hanno aderito a questo piccolo evento.

Per l’occasione vi lascio la mia ricetta dei #cinnamonrolls, una rielaborazione #senzalattosio con l’aggiunta del cioccolato fondente.

INGREDIENTI:

350 g di farina Manitoba
40 g di burro senza lattosio (0,01% lattosio oppure 32 g di olio )
150 ml di latte senza lattosio (0,01% oppure latte di riso)
1 uovo
12 /13 g lievito di birra fresco
80 g di zucchero
polvere di vaniglia Bourbon

per la farcia :

30 g di burro senza lattosio 0,01%( potete usare una margarina 100% vegetale )
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiaini di cannella in polvere
2 cucchiaini di cacao colmi
gocce di cioccolato fondente senza lattosio

per la glassa:

100 g di zucchero a velo
acqua qb

 

PROCEDIMENTO:

  • Mettete il latte appena appena caldo ( io faccio 30-45 secondi nel microonde) con la farina, l’uovo, il lievito, lo zucchero e il burro nell’ impastatrice e fate andare a media velocità per 10 minuti , in modo da attivare bene i lieviti. Se non avete l’impastatrice va benissimo anche lavorarlo a mano.

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  • Lasciate lievitare in una ciotola capiente, coperto da un canovaccio umido finché non avrà raddoppiato di volume (passaggio importantissimo altrimenti vi lievitano in pancia), in luogo non ventilato , per esempio in forno spento con la lucina accesa. Ci ha messo quasi 5 ore con questo freddo ma se volete accelerare i tempi, accendete il forno a 30 gradi e in un’oretta massimo 2 dovrebbe aver raddoppiato.

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  • Stendete la pasta e formate un bel rettangolo, spennellate con il burro senza lattosio fuso e cospargeteci sopra una parte del mix di zucchero e cannella, poi il cacao ed infine le gocce di cioccolato.
  • Arrotolate l’impasto e tagliate le girelle con un coltello seghettato a distanza di circa 3 cm.

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  • Prendete la teglia e cospargetela con la parte rimasta di zucchero e cannella, ora mettete i cinnamon rolls appena appena distanti erimetteteli a lievitare ancora un’oretta e mezza.

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  • Infornate a 180 gradi per 20 minuti circa, o fino a quando non avranno assunto il tipico colorito appena abbronzato.
  • Mentre raffreddano preparate la glassa con lo zucchero a velo , aggiungendo pochissima acqua per volta fino ad arrivare alla consistenza giusta, versatela sulle girelle, lasciatela indurire e servite!

In questo caso non li ho glassati ma solo spolverati con lo zucchero a velo

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